Incentivi fotovoltaico: le novità del 2023
Rendere la casa più sostenibile e risparmiare sull’energia è diventata ormai una priorità per tantissimi italiani. I vantaggi del fotovoltaico sono numerosi e li abbiamo trattati in moltissime occasioni, all’interno del nostro blog. Tuttavia, molti cittadini sono spaventati dal costo degli impianti e della loro installazione.
Fortunatamente, esistono degli incentivi per installare i pannelli solari e cominciare da subito a risparmiare in bolletta e fare un passo in più verso la decarbonizzazione della produzione elettrica. Leggi l’articolo per scoprire le novità del 2023 sul fotovoltaico.
Bonus Casa 50%
Uno degli incentivi più noti e consolidati per il fotovoltaico domestico è il bonus casa 50%, in vigore fino al 31 dicembre 2024 (salvo proroghe). Essa consente di ottenere una detrazione del 50% delle spese sostenute (tramite bonifici effettuati) per interventi edilizi e tecnologici sulla proprietà immobiliare. Ciò include l’installazione di pannelli solari sul tetto, sul balcone o sulla facciata, con i relativi sistemi di accumulo. In questa detrazione è incluso anche l’ampliamento di un impianto solare già esistente, a patto che la potenza di picco non superi i 20 kW. Si è previsto un limite massimo di spesa di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare.
Superbonus
La detrazione del 110% sarà valida solo per gli interventi su villette e per le spese sostenute entro il 30 settembre 2023. Successivamente, l’aliquota si ridurrà al 90% fino alla fine dell’anno. Inoltre, è previsto un bonus diretto del 90% sulle spese del 2023 per l’installazione del fotovoltaico domestico in caso di condomini o proprietari di prima casa. Per questa seconda opzione, il reddito annuo non dovrà superare i 15.000 euro.
Il calcolo si baserà sul nuovo quoziente familiare, ottenuto sommando i redditi di tutti i membri del nucleo familiare e dividendo il risultato per il numero di componenti. Al contrario, le seconde case, gli affittuari e i comodatari non saranno ammessi a questa detrazione IRPEF. Nel 2024, l’aliquota di detrazione si ridurrà al 70%, mentre nel 2025 scenderà al 65%.
Ogni regione italiana avrà i suoi incentivi
Ci sono alcune regioni d’Italia che hanno deciso non solo di applicare gli incentivi previsti dal Governo a livello nazionale, ma anche di generarne di nuovi validi all’interno dei propri territori. E’ questo il caso di Friuli Venezia Giulia e Basilicata.
In Friuli, è possibile ottenere incentivi per l’installazione di impianti solari e sistemi di accumulo di energia elettrica su unità residenziali. I sussidi vengono assegnati attraverso un bando e coprono fino al 40% della spesa totale dell’intervento. Per sistemi fotovoltaici sotto gli 800 W, il limite di spesa è di 1.720 euro, mentre per quelli di taglia superiore, il costo massimo ammissibile è di 3.000 euro al kW, fino a un limite di 18.000 euro.
In Basilicata, invece, ci sono incentivi per il fotovoltaico residenziale, ma solo per gli impianti su unità abitative non allacciate alla rete metano. Il contributo, che sarà disponibile fino a dicembre 2023, è a fondo perduto e può arrivare fino a 5.000 euro. Se si realizzano altri interventi, come l’installazione di micro eolico o di collettori solari termici, il contributo può estendersi fino a 7.500 euro. L’incentivo può coprire fino al 100% della spesa ammissibile.
Ci sono poi regioni in cui è stata avanzata una proposta, già accolta, per fornire ai cittadini un reddito energetico. Di cosa si tratta?
In sostanza, le amministrazioni regionali finanziano l’acquisto, l’installazione e la manutenzione di impianti fotovoltaici domestici per le famiglie idonee. In cambio, queste famiglie possono beneficiare dell’autoconsumo gratuito dell’energia elettrica prodotta. I crediti residui, invece, vengono trattenuti dalla regione e utilizzati per alimentare un fondo che sosterrà il progetto nel tempo.
Attualmente, l’iniziativa è attiva in tre regioni: Sardegna, Lazio e Puglia. Sardegna e Lazio offrono il Reddito Energetico a famiglie con ISEE non superiore a determinati valori, mentre in Puglia il beneficio è rivolto alle famiglie con ISEE inferiore a 20.000 euro. Il contributo varia a seconda della regione e può coprire fino al 100% della spesa per l’acquisto e l’installazione dei pannelli solari.
Incentivi per CER e autoconsumo collettivo
Verranno introdotti nuovi incentivi per le comunità energetiche rinnovabili (CER) e l’autoconsumo collettivo, ma attualmente il decreto è in attesa dell’approvazione della Commissione Europea e quindi non è ancora in vigore.
Per chi non conoscesse questi termini, facciamo chiarezza: le comunità energetiche rinnovabili sono reti locali di utenti che si uniscono per produrre, consumare e condividere l’energia rinnovabile. Gli incentivi 2023 coinvolgeranno sia persone fisiche che condomini nell’ambito residenziale, ma di solito queste comunità comprendono anche attività commerciali.
L’autoconsumo collettivo è un approccio in cui più utenti condividono e utilizzano l’energia prodotta da un sistema rinnovabile, come un impianto fotovoltaico. In pratica, i partecipanti al progetto possono essere case, condomini o aziende che si trovano vicini l’uno all’altro. L’energia generata dal sistema viene condivisa e utilizzata all’interno della comunità senza dover essere immessa nella rete elettrica nazionale.
Mentre attendiamo l’approvazione della Comunità Europea, è possibile utilizzare la normativa esistente per gli impianti fino a 200 kWp, con incentivi di 100 €/MWh per l’autoconsumo collettivo e 110 €/MWh per le comunità energetiche, entrambi per 20 anni.
L’incentivo per l’autoconsumo condominiale sarà di 100 €/MWh per 20 anni, se almeno il 70% dell’energia prodotta è condivisa tra i condomini. Questo incentivo può essere cumulato con il Superbonus al 90%.
Per le comunità energetiche che coinvolgono più utenze di produttori e consumatori nella stessa cabina primaria, gli incentivi variano a seconda delle dimensioni dell’impianto, con tariffe fisse e variabili in base alla capacità.
Gli incentivi non possono essere cumulati con il Superbonus 110%, ma possono essere combinati con contributi in conto capitale fino al 40% della tariffa. La tariffa viene ridotta in proporzione al contributo in conto capitale ricevuto.
Scopri anche gli incentivi per l’installazione di impianti fotovoltaici sui tetti dei fabbricati agricoli.
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